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RISERBARE, e RISERVARE
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RISERBARE, e RISERVARE.
Definiz: Lo stesso, che 'l suo primitivo Serbare. Lat. servare, reservare. Ed oltre al sent. predetto, si usa anche nel signif. neut. pass.
Esempio: Boc. Nov. 77. 39. Al tuo amante le tue notti riserba.
Esempio: Petr. Canz. 9. 2. Che riservato mi hanno a tanto bene.
Esempio: Bocc. Nov. 32. 8. Ma riserbandosi in più comodo tempo le lusinghe.
Esempio: E Bocc. Nov. 79. 15. E a gran pena si temperò in riservarsi di richiederlo [cioè differire, indugiare]
Esempio: Dan. Purg. 30. E 'l più caldo parlar dietro riserva.
Esempio: G. V. 4. 19. 2. E fu la detta Gostanza riservata da morte [cioè salvata, scampata]
Esempio: E G. V. lib. 6. 71. 2. Fu quistione qual cosa fosse, o la gentilezza della natura del lione, o la Fortuna riserbasse la vita del detto fanciullo, perchè poi, ec. [cioè salvasse]
Esempio: Sag. Nat. Esp. 253. L'abbiamo riserbate in questo ultimo luogo, per compimento del libro.
Esempio: Boez. Varc. 1. pr. 4. Posciachè, non mi era, per zelo della giustizia, appresso i cortigiani del palazzo, riservato favore nessuno.
Definiz: §. Per Aver riguardo. Latin. rationem habere, respectum habere.
Esempio: G. V. 12. 42. 1. Potesse esser punito personalmente della Signoria secolare, in avere, e in persona, non riserbando dignità.